Progetto Rete Escursionastica regionale: un danno per la montagna

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L’alta val d’Arda.

Nel corso di un incontro con alcuni agricoltori di Morfasso, il sindaco Enrico Croci, candidato alla Camera per Fratelli d’Italia ha detto “siamo venuti a conoscenza della proposta di legge regionale sulla rete escursionistica, solo con il ricorso ai mezzi informatici e in ragione di segnalazioni da parte di cittadini fatte che ne evidenziavano alcune criticità”.

“Da una prima lettura – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – risulta che attraverso un’acquisizione coattiva  la rete escursionistica sia riservata solo a gruppi di podisti, cancellando di fatto ogni altra possibile attività turistica. La prospettata norma risulta irrispettosa della proprietà privata, delle autonomie locali, ma soprattutto del comparto agricolo  di montagna, ancora una volta non considerato ed emarginato. Si è sempre in passato collaborato con il CAI – ha affermato Croci – e varie altre associazione per consentire l’utilizzo del territorio, anche  il transito pedonale anche su terreni privati, con la piena collaborazione di proprietari e agricoltori. La soluzione del legislatore regionale che prevede l’imposizione della servitù in caso di mancata autorizzazione all’accesso cessione da parte del proprietario, appare come  autoritaria ed inaccettabile.”

Croci ha altresì aggiunto: “Lo scopo della legge pare essere quello di inibire ai veicoli a motore l’utilizzo di sentieri e carraie in nome di un ambientalismo cieco ed oltranzista che non considera diverse ripercussioni. Per contro al riguardo ricordo che la sentenza della Corte di Cassazione n. 2479/02 permette di percorrere i sentieri, mulattiere e tratturi con qualsiasi tipo di veicolo equiparandoli ad altre strade. Le nostre zone appenniniche sono notoriamente considerate depresse, con un’economia locale ormai prossima al collasso. L’indotto ingenerato dagli appassionati di altre e diverse discipline rispetto agli escursionisti, ha da sempre contribuito alla stessa con riscontri significativamente tangibili che nessuno vuole cancellare”.

Per l’esponente di Fratelli d’Italia risulta che “i Comuni siano praticamente esclusi e questa dimenticanza (forse voluta) ci pare essere molto grave. Inoltre le sanzioni ipotizzate dalla sono assolutamente strabilianti ed inaccettabili. Un ragionevole compromesso avrebbe dovuto consentire almeno ai proprietari e agli agricoltori di utilizzare, come fanno di consueto, mezzi motorizzati diversi da quelli esclusivamente agricoli“.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha cosi concluso “Ci viene imposto inoltre che per l’utilizzo della sentieristica il Comune possa concedere una deroga temporanea dietro presentazioni di cauzione (o idonea garanzia), indicando la durata, le motivazioni e contenere le necessarie prescrizioni comportamentali. A queste condizioni il Comune di Morfasso non ci sta. Non saremo noi a dover chiedere il permesso per organizzare eventi, ma come sempre gli ospiti e fruitori del nostro territorio. Ciò a garanzia della proprietà privata e del diritto di ogni agricoltore di disporre indisturbatamente dei propri boschi e terreni. Non si vede perché  disporre di  una normativa ad hoc quando esiste già una normativa nazionale che disciplina l’uso dei sentieri. Forse perché il punto 4 dell’art. 5 della proposta di legge regionale si dice che “gli accordi d’uso di cui al comma 2 possano prevedere norme comportamentali e divieti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dall’art. 11”. Siamo chiaramente davanti ad una norma che, fissati i primi paletti, avrà possibilità di modificarsi nel tempo, con ulteriori aggravi per i nostri territori. Oltre ad imporre delle servitù di passaggio non indennizzate, la legge inoltre non prevede espressamente la manutenzione dei sentieri ad opera degli agricoltori, attribuendo questa al CAI ed eventuali associazioni del territorio non specificate. Chiediamo pertanto alla regione Emilia Romagna di non insistere in un testo così miope e penalizzante per il già provato territorio di montagna, non considerando questo provvedimento migliorativo della nostra precaria economia. In questa occasione invitiamo la regione stessa a destinare tali risorse per progetti manutentivi del territorio di rilevanza prioritaria.

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